Coltivazione e produzione di frutti di bosco

I frutti di bosco come lamponi, mirtilli, ribes, more e uva spina sono caratterizzate da elevata rusticità, proprio perché si sviluppano generalmente nel sottosuolo delle aree boschive: ciò permette a questa tipologia di frutta fresca di adattarsi a pressoché qualsiasi terreno, in ambienti di coltivazione differenti per clima e condizioni pedologiche. 

La natura del suolo, a differenza di altre tipologie di frutta fresca commercializzate nel mercato ortofrutticolo mondiale, non è limite alla coltivazione ed alla produzione di frutti di bosco; in particolare l’areale italiano e la dorsale appenninica, in quote di media ed alta collina, risultano territori favorevoli sia per le temperature che per la piovosità, anche se in generale è soprattutto nel Nord  Europa che le colture di frutti di bosco, come mirtilli, more, ribes e lamponi hanno avuto un certo successo.
Nei frutti di bosco l’installazione di un impianto di irrigazione è indispensabile per compensare i deficit idrici che si verificano in alcuni momenti della stagione: l’acqua infatti, se in presenza adeguata, assicura la crescita delle piante nei primi anni d’età riducendo le fallanze e, in fase produttiva, permette di ottenere rese elevate con frutti di ottima pezzatura e qualità.
Il sistema irriguo consigliato e maggiormente diffuso negli impianti di frutti di bosco è quello della microirrigazione sia per i contenuti costi di realizzazione e di gestione, sia per la possibilità che offre di nutrire il terreno e le piante con la tecnica della fertirrigazione.
Avversità naturali dei frutti di bosco sono generalmente funghi patogeni, che ricoprono le foglie e gli stoloni delle piante di frutti di bosco di una muffa biancastra o bianco-grigia, e botrite o muffa grigia (Botrytis Cinerea), un marciume del frutto, che si sviluppa con la bagnatura dei fiori o dei frutti quando la temperatura è superiore ai 15 gradi. Vi sono poi i cosiddetti fitofagi, cioè insetti e acari che colpiscono l’intera pianta ed, oltre al danno diretto, trasmettono virosi. In tutti questi casi è bene intervenire con disinfestazioni acaricide specifiche oppure, nel caso si tratti di una produzione di frutti di bosco in agricoltura biologica, è possibile contrastare queste avversità la lotta biologica.
Nonostante la rusticità delle specie di frutti di bosco, è comunque opportuno per la coltivazione e la produzione di frutti di bosco evitare impianti a quote troppo elevate: in questo caso infatti si potrebbero verificare problemi nella maturazione e moria di piante per abbassamenti termici eccessivi, soprattutto in primavera, al risveglio vegetativo. Il limite massimo di altitudine per gli impianti di produzione di questo tipo di frutta fresca solitamente si aggira intorno agli 800-1000 metri s.l.m., anche se per le colture di fragola e lampone ci si può spingere fino a 1200-1500 metri s.l.m.
E’ sempre raccomandabile scegliere zone ben esposte, al riparo da forti venti e da gelate tardive, ed inoltre è necessario, ai fini della produzione dei frutti di bosco, scegliere  opportunamente la localizzazione dell’impianto a seconda della tipologia di frutti di bosco da mettere a dimora, la preparazione del terreno, la predisposizione dell’impianto di irrigazione e della struttura di sostegno quando prevista.
La Federazione Russa è il produttore di frutti di bosco principale, con oltre 400.000 tonnellate, seguita da Polonia, Stati Uniti, Canada e Italia. In Europa i maggiori produttori di frutti minori sono Polonia, Italia, Austria e Germania, con una produzione totale superiore a 350.000 tonnellate.
Sebbene la produzione dei frutti di bosco sia più legata a Paesi nordici,come Germania, Olanda e Polonia, attualmente anche in Italia il commercio dei frutti di bosco nel settore ortofrutticolo vive un momento di vitalità: la superficie investita a frutti di bosco in Italia è di circa 350 ha (dati FAO 2009), con una produzione specifica di 1.800 t di lamponi, 850 di ribes, 1.500 di mirtilli e 92.000 di altre tipologie, tra cui prevale la mora di rovo; le importazioni di frutti di bosco italiane si aggirano sulle 10.000 t, delle quali 250 risultano esportazioni di frutti di bosco come prodotto fresco.
La produzione di frutti di bosco, le importazioni di frutti di bosco e le esportazioni di frutti di bosco nei Paesi europei sono cresciute a livello complessivo su tutti gli indicatori nell'ultimo decennio: in particolare si è assistito ad un notevole sviluppo sia dell’import sia dell’export dei frutti di bosco in Paesi come Germania, Olanda e Polonia, cresciuti più che proporzionalmente rispetto alla produzione; in questi Paesi dell’Unione Europea inoltre il tentativo di meccanizzazione della raccolta di alcune specie di frutti di bosco (in particolare con mirtillo, ribes, uva spina) ha dato buoni esiti dal punto di vista commerciale.

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