Le varietà di Pomodoro

Anche solo visualizzando i banchi del supermercato e gli ingrossi di pomodori è facile rendersi conto delle innumerevoli varietà di specie di pomodoro: vi sono le varietà da mensa, con frutti tondo-globosi, lisci o costoluti; essi possono presentarsi di varia dimensione e si tratta di varietà a sviluppo indeterminato e a maturazione scalare.
In Italia sono registrate 300 varietà di pomodori, mentre le varietà di pomodori da produzione e lavorazione nel mondo sono più di 1700: solo 60 di queste ultime sono però le tipologie utilizzate per il commercio ortofrutticolo.
Solitamente si distinguono varie tipologie di pomodori, e, dentro a queste categorie, vi sono a loro volta numerose varietà o specie di pomodoro.
Le tipologie più comuni sono il pomodoro cuore di bue (specie Arawak), il pomodoro insalataro (specie Bubu, Camone,Carson), il pomodoro Marmande (specie Marinda), il pomodoro mini oblungo o mini Perino (specie Dunne), il pomodoro oblungo-perino (specie Lancelot, Oskar, Parsifal), il pomodoro rosso a grappolo (specie Ikram), il pomodoro mini cocktail (specie Iskra, Tyty), il pomodoro Cherry-ciliegino (specie Genio, Maria Vittoria), il pomodoro vesuviano (specie Piccadilly, Pixel, Snack), il pomodoro Marmande, il pomodoro Money Marker, il pomodoro Early Pack ed infine alcuni ibridi come il Montecarlo e il Fandango.
Note ed apprezzate sono inoltre le varietà di pomodoro Camone, Marzanino, Naram e Brired, tipologie di pomodori internazionali che, grazie all’import ed export di pomodori tra le nazioni, hanno incontrato favorevolmente i gusti della clientela.

Le varietà di pomodoro per la lavorazione di pomodori pelati sono di forma cilindrico-piriforme e tra esse la più nota ed apprezzata è la San Marzano o il Marzanino (ibrido della tipologia mini San Marzano), che mal si adatta alla coltura in pieno campo in quanto necessita di sostegni.
Il MARZANINO è una specie ibrida della tipologia "mini San Marzano": si tratta di un pomodoro dall’alto contenuto di Licopene, caratterizzato da frutti di sapore ed aroma inconfondibili. La sua forma assomiglia ai classici pomodori "San Marzano" ma in scala ridotta, strozzato sulla ¾ superiore con leggera spalla verde e lungo 6-8 cm. Del pomodoro "San Marzano" il Marzanino ha mantenuto solo la forma, migliorando notevolmente sia il colore che il sapore, molto più simili ad un pomodoro "cherry" o ad un "datterino". Il rachide è carnoso e si mantiene fresco a lungo.
Grazie all’importazione e all’esportazione di questo pomodoro da parte dei produttori, delle aziende ortofrutticole e dei grossisti che si occupano del settore della produzione e distribuzione dei pomodori, oggi il Marzanino è assai noto e diffuso, ideale sia per il consumo da tavola sia per la lavorazione industriale per conserve e concentrati.

Il pomodoro NARAM invece è una varietà di pomodoro "ovale" a ciclo medio - precoce, molto indicato per la coltivazione in serra. Il frutto è di pezzatura grande, di circa 110 grammi di peso, con un bel colore, inizialmente verde, che diventa completamente rosso a maturazione avvenuta. Eccellente "shelf live" sia del frutto che del rachide, la pianta si presenta vigorosa, con un ottimo potenziale sia produttivo che di standard qualitativo. Questa varietà di pomodoro è particolarmente indicata per il consumo da tavola e si trova presso la maggior parte delle aziende ortofrutticole che producono pomodori, ma anche presso grossisti (vedi elenco di aziende ortofrutticole per la produzione di pomodori).

Il pomodoro BRIRED è un ibrido di pomodoro della tipologia a grappolo, particolarmente indicato per tutte le coltivazioni in serra. Esso ha un ciclo molto precoce e la pianta è dotata di alto potenziale produttivo ed è caratterizzata da una buona adattabilità al terreno. I frutti sono del peso medio di circa 130-150 grammi, caratterizzati da un colore ed una brillantezza stupefacenti.

I grappoli sono estremamente regolari con tipica disposizione a spina di pesce. Grazie alla loro eccellente conservabilità, questi pomodori sono adatti sia al consumo da tavola sia alla lavorazione industriale ed alla distribuzione di pomodori a lungo termine.
Vi sono poi altre tipologie di pomodori, come le varietà di pomodoro da concentrato; esse generalmente sono per lo più di forma quadrato ­ allungata e a sviluppo determinato: le più apprezzate sono quelle che possono adattarsi alla raccolta meccanica presentando una maturazione contemporanea ed una bacca resistente agli urti.

Il pomodoro da mensa invece viene solitamente raccolto a maturazione incompleta, poiché più adatto per essere gustato in insalate e ricette da tavola; viceversa, nel caso del pomodoro da industria e lavorazione, il frutto viene raccolto a maturazione completata, poiché più adatto, succoso, polposo e gustoso per passate di pomodoro e concentrati vari.
Il pomodoro però forse più conosciuto e famoso è il pomodoro tipologia CAMONE: introdotto intorno alla metà degli anni Ottanta nel sud della Sardegna per la sua resistenza ad alcune fitopatologie che causavano ingenti danni alle coltivazioni di pomodoro in serra, il pomodoro Camone è diventato un prodotto conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. La combinazione fortunata di gusto, resistenza e adattabilità a climi diversi ha poi permesso di estendere la sua coltivazione anche ad altri areali, rendendolo un prodotto di vasto successo commerciale, importato ed esportato in tutte le nazioni da aziende ortofrutticole, grossisti e rappresentanti che vendono il pomodoro Camone anche all’ingrosso.

Camone è in realtà un nome che identifica un pomodoro con una personalità unica e spiccata, italiano al 100%: grazie ad esso produttori, commercianti, distributori e consumatori hanno la garanzia di un prodotto finale che ha tutte le caratteristiche per potersi definire sano, italiano ed esclusivo.
Il Camone è un piccolo pomodoro da insalata, di forma sferica, che può raggiungere il peso di 60-80 grammi. La sua colorazione rosso-arancio è resa particolare dal verde intenso della parte superiore, la spalla, che può risultare più o meno estesa a seconda del grado di maturazione del frutto, solitamente più apprezzato quando non completamente maturo.
La produzione media del pomodoro è molto variabile, ma solitamente si aggira sui 700-800q/ha per il pomodoro da mensa e di 500-600 q/ha per quello da industria.

I principali prodotti che si ottengono dalla lavorazione del pomodoro sono i pelati, frutti privati della buccia ed inscatolati, i concentrati, con una percentuale variabile di residuo secco tra il 12 ed il 55%, il succo di pomodoro e le salse agrodolci.
I residui della lavorazione di pomodori, come bucce e semi, vengono invece utilizzati per la preparazione di mangimi ad uso zootecnico dopo l'estrazione dell'olio dai semi.
Se con il pomodoro si indica un prodotto tipicamente italiano, l’autore del termine da cui deriva non può che essere italiano DOC, e per la precisione ne diede il nome il padre della botanica italiana, Pier Andrea Mattioli (1501–1577), nel trattato Medici Senensis Commentarii, dove introdusse la denominazione latina mala aurea, in seguito tradotto letteralmente “pomo d’oro”.
Le qualità del pomodoro sono preziose e innumerevoli: basti pensare che ad esso, già a partire dal 1500, venivano attribuite proprietà afrodisiache e, per tale motivo, veniva impiegato in pozioni e filtri magici, da cui derivano conseguentemente le espressioni “love apple, Liebesapfel, pomme d'amour o pomme d'or” in Inghilterra, Germania e Francia.
Oggi, fatta eccezione per l'italiano, i vecchi termini sono stati sostituiti da derivazioni dell'originario tòmatl degli indios aztechi, termine che indicava genericamente le piante con frutto globoso, polpa succosa e numerosi semi.

Vedi anche:

Zipmec Newsletter

Accettazione privacy