Insalate - storia, produzione, commercio

Con il termine “insalata” si designa genericamente un gruppo di ortaggi a foglia consumati prevalentemente crudi. Spesso invece, nella terminologia comune, il termine insalata ha assunto il significato di un vero e proprio piatto realizzato con più verdure fresche, condite o meno: l’accezione a cui noi facciamo riferimento in questo breve trattato sull’insalata è invece la prima.
La maggior parte delle insalate si può suddividere in tre famiglie botaniche: le CICORIE, che comprendono la sottocategoria dei radicchi, le INDIVIE e le LATTUGHE.
A queste principali famiglie botaniche si affiancano poi numerosissime altre tipologie di insalata a foglia cruda, come erbe di campo (crispigne, il tarassaco, la borragine), fiori ecc..

Mangiare insalata ogni giorno rappresenta una sana abitudine per una dieta corretta, mirata al benessere e alla salute dell’organismo. L'insalata verde, cioè la tipologia di insalata più comune e maggiormente conosciuta sul mercato ortofrutticolo internazionale, è presente nei menù di quasi ogni ristorante, per la notevole importanza che riveste nella dieta quotidiana di ciascuno di noi.
L’insalata è una tipologia di verdura fresca molto poca calorica, con solo 25 Kcal, dalle mille proprietà benefiche: nonostante esistano moltissime varietà di insalata, la composizione alimentare di questa verdura fresca varia di pochissimo.
In generale, l’insalata ha una parte edibile pari all’80-90% dell’intero cespo di foglie, è ricca di acqua e di sali minerali come il potassio, l’insalata ha pochissimi carboidrati, nessun grasso e poche proteine. Anche l’apporto vitaminico dell’insalata non è apprezzabile. Una tipica caratteristica dell’insalata è la sua voluminosità, che si traduce in un maggior potere saziante all’atto del pasto: mangiare insalata prima del pasto è un’ottima abitudine e un buon rimedio per coloro che devono sottostare a regimi dietetici ipocalorici; essendo povera di calorie e ricca di fibre, infatti, l’insalata prepara al pasto dando contemporaneamente un senso di sazietà immediato, anche se non duraturo.
Le insalate a foglia verde contengono all’incirca lo stesso quantitativo di agenti protettivi, come vitamine e sali minerali. È bene preferire sempre la parte verde dell’insalata rispetto a quella bianca, perché molto più ricca di caroteni, principali precursori della vitamina A. Come accennato, le fibre cellulosiche dell’insalata sono già di per sè ricche di molta acqua, e, per questo motivo, non si rigonfiano più di tanto nell’intestino, diversificandosi molto dalle proprietà di altre fibre, come ad esempio quelle derivanti dai cereali, che aumentano la massa fecale.

Il contenuto vitaminico dell’insalata dipende molto dalla sua freschezza, mentre il contenuto di sali minerali dipende dal fatto che l’insalata non sia lasciata troppo a lungo a bagno: rimane tuttavia importante lavare accuratamente l’insalata a causa dei probabili concimi e additivi chimici che vengono utilizzati per coltivare questi ortaggi, ad eccezione delle insalate biologiche, per le quali non vengono utilizzate nella coltivazione sostanze chimiche.

Il sapore di questi ortaggi freschi, di per sé non saporito, può essere arricchito con una limitata quantità di olio d’oliva, preferibilmente extravergine, o con svariate erbe aromatiche quali estragone, erba cipollina, pepe, aglio e cipolla, aromi che amplificano il sapore dell’insalata senza il bisogno di eccedere con l’utilizzo di olio, dannoso per il nostro corpo se consumato in eccessive quantità a causa del forte contenuto di lipidi che lo costituisce.

Mangiare insalata fa bene per il contenuto di fibra, che può ridurre i livelli di colesterolo e prevenire la stipsi o stitichezza: la fibra dà inoltre una sensazione di sazietà, con la conseguenza di mangiare meno ed il vantaggio di non ingrassare. Mangiare insalata infatti contribuisce a diminuire calorie, senza inficiare il grado di soddisfazione dell’appetito. Mangiare insalata porta benefici anche per la salute, grazie al contenuto di antiossidanti: nelle insalate verdi infatti vi sono una serie di potenti antiossidanti (vitamina C ed E, acido folico, licopene, e alfa-e beta-carotene), sostanze che contribuiscono a proteggere l'organismo da danni provocati da molecole dannose chiamati radicali liberi. Per anni, i ricercatori hanno rilevato un legame tra alimenti come frutta fresca e verdura fresca e minori rischi di molte malattie, in particolare il cancro. Inoltre, un recente studio, condotto dal National Cancer Institute, ha rivelato che le persone che hanno diete ricche di verdura fresca, ed in particolare di insalata, hanno un più basso rischio di sviluppare tumori, soprattutto per coloro che abusano di sostanze alcoliche e fumo di sigaretta.

All’acquisto dell’insalata sul mercato ortofrutticolo fresco o attraverso i prodotti ortofrutticoli confezionati di quarta gamma è bene controllare sempre che i colori siano vivaci, le foglie turgide, croccanti e non alterate da insetti; è inoltre importante non lasciare mai le diverse varietà di insalata negli involucri sigillati, poiché marcirebbero in breve tempo. La soluzione ideale è sistemare l’insalata in un contenitore coperto con un panno inumidito e riporle in un cassetto del frigorifero dove l’aria riesca a circolare.
Le insalate si conservano al massimo per 3-4 giorni, ad eccezione del radicchio rosso, un po’ più resistente in termini di tempo.

L’insalata nel mondo ha acquisito sempre maggior rilievo: numerosissime sono oggi le aziende produttrici di insalata, le aziende certificate per la produzione di insalata, i produttori di insalata, le aziende produttrici di insalata biologica, le aziende che si occupano di commercio di insalata (confezionamento di insalata e prodotti di quarta gamma a base di insalata), i distributori di insalata, gli importatori di insalata, gli esportatori di insalata ed i grossisti di insalata.

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